Gli abiti di lusso conquistano l’oriente
Come abbiamo già detto più e più volte, il settore moda è in continua crescita e il suo successo inarrestabile l’ha portato ad affacciarsi verso molti Paesi del mondo, i quali trovano nei capi di abbigliamento un modo per affermare il proprio essere e le proprie tradizioni.
Mentre la Cina e il Giappone sono sempre stati maggiormente interessati all’importazione ed esportazione di abiti casual, il Medio Oriente è sempre stato più affascinato da abiti di lusso, soprattutto provenienti dal nostro Paese, come ad esempio la Russia, che ha sempre visto i capi di abbigliamento sfarzosi e costosi come un veicolo per affermare la propria posizione e ricchezza.
Fra i primi maggiori investitori nel settore moda risiedenti in questa area ci sono: Turchia, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Iran e Arabia Saudita.
Noi italiani abbiamo capito il potenziale economico di questa area e per questo motivo le nostre maison, così come molte altre estere, mantengono come prerogativa l’inserimento di più lingue parlate all’interno dei propri store, per poter gestire al meglio i rapporti anche con questi clienti.
Italian Fashion Verso Dubai 2020
Dubai, oltre ad essere la sede dell’Expo del 2020, è anche la capitale della moda degli Emirati Arabi poiché è popolata da moltissimi giovani, compresi i famosi millenials, altamente interessati a questo settore.
Per questo motivo, l’Emilia Romagna ha promosso un progetto di formazione per ben 30 aziende a livello mondiale: l’Italian Fashion Verso Dubai 2020.
Oltre allo studio, il corso prevede l’offerta delle migliori strategie commerciali e di comunicazione per non parlare delle missioni vere e proprie negli Emirati Arabi in previsione del maxi evento nel 2020.
Vestire le donne islamiche: la nuova moda del momento
Dubai a parte, un’altra branca della moda molto in voga nel medio oriente è quella che vuole soddisfare i desideri e i bisogni della donna islamica.
Sono tanti i marchi mondiali, infatti, che hanno lanciato una propria moda di abbigliamento rivolta a queste donne, dai toni modesti, le quali devono sempre tenere coperte alcune parti del proprio corpo.
Allora largo spazio a lunghe tuniche nere e veli, magari ornati con qualche decoro e accessori propri del mondo femminile, come i tacchi a spillo, borse in pelle, occhiali da sole o gioielli di vario genere.
Una linea di abbigliamento di questo genere è stata proposta da Dolce e Gabbana, della quale abbiamo già parlato in un altro articolo, che è stata in grado di ottenere un ottimo riscontro ma anche molte polemiche. Tante persone e critici del settore, infatti, non hanno apprezzato considerevolmente l’interesse del marchio a questo mondo così lontano dal nostro e anche a tratti in grado di spaventarci.
Chi ha ragione? È davvero sbagliato rivolgere un’offerta del settore moda anche a queste persone o davvero i brand più famosi dovrebbero far finta che non esistano?
Ognuno può farsi una propria idea ma se è vero che, soprattutto la moda etica, vuole diffondere principi di responsabilità e benessere, allora questa deve andare a portare benefici a qualsiasi cliente, a prescindere dal credo religioso. E se poi questi ultimi, hanno anche grandi disponibilità economiche: perché rinunciare?

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